La stampa inkjet per un ufficio più sostenibile

La stampa inkjet, una tecnologia che se adottata in Italia potrebbe portare notevoli vantaggi economici e ambientali

“Cambiare il mondo con la tecnologia della stampa inkjet” è la vision dichiarata da Epson Italia nel 2008 e proiettata al 2050 da Seiko Epson Corporation. Una dozzina di anni dopo, quella promessa è realtà. Il 2020 è l’anno del boom delle stampanti e dei multifunzione inkjet. Tutte con serbatoio o sacche d’inchiostro molto capienti per assicurare una elevata autonomia sia a chi lavora da casa sia a chi è in ufficio. Secondo le stime di IDC, oggi una stampante su tre fra quelle vendute è una stampante inkjet. Tra 5 anni, questa tecnologia sostituirà gran parte delle laser negli uffici.

Oggi i consumi energetici delle stampanti sono particolarmente rilevanti in un panorama misto di lavoro in ufficio e da remoto. La sostituzione della stampa laser con quella inkjet eviterebbe l’emissione della stessa quantità di CO2 assorbita da 5 milioni di alberi, aprendo prospettive interessanti per molti. I decision maker delle aziende sono pronti ad accogliere questa sfida? La risposta è affermativa stando ai risultati di una recentissima ricerca Epson relativa al mercato B2B che non lascia spazio ad equivoci. Secondo i due terzi (65%) degli intervistati, il tema della sostenibilità ambientale sarà sempre più importante per il business anche dopo la pandemia. I più convinti di questa “svolta green” sono i leader dell’IT (il 79%), tra i protagonisti della trasformazione digitale in azienda.

Epson è una storica alleata dell’efficienza energetica

Dodici anni fa, la vision ambientale di Epson venne subito tradotta in una promessa commerciale, con il lancio di una linea di stampanti business a uso professionale con tecnologia a getto d’inchiostro. Ciò consentì di abbattere non solo il 70% dei costi di stampa, ma anche sino al 95% dei consumi energetici. Epson è stata pioniera nell’offrire alle aziende un punto di vista inedito sul tema della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica in azienda. Un ambito in cui spesso l’attenzione tende a concentrarsi altrove, sugli impianti di illuminazione o di condizionamento, Epson ha voluto portare alla ribalta un altro aspetto. Le stampanti possono infatti essere un fattore chiave per investire nella sostenibilità energetica di un ufficio, perché rappresentano circa il 10% dell’energia totale consumata. A dirlo sono proprio i dati di un sondaggio commissionato dalla società nel 2018.

Come funziona la tecnologia inkjet Epson

È il sistema “a freddo” Heat-Free la chiave dell’innovazione introdotta dall’inkjet Epson. Le stampanti laser richiedono di solito calore e molta elettricità, per fondere il toner sulla carta. Le stampanti a getto d’inchiostro Epson, al contrario, consumano poca energia, perché le goccioline di inchiostro vengono espulse dall’azione di elementi piezoelettrici che si contraggono sotto una piccola tensione. Secondo le ricerche commissionate da Epson nel 2015, alcuni modelli di stampanti inkjet sono in grado di ridurre il consumo di energia del 96% (quasi 50 kWh) e di abbattere i rifiuti prodotti fino al 99% (80 kilogrammi).

Perché la stampa inkjet aiuta l’economia circolare

Non è solo il minore impatto energetico, però, a rendere sostenibile questa tecnologia. Ma anche l’attenzione all’economia circolare grazie alla riduzione dell’utilizzo di materiali e quindi della produzione di rifiuti e di scarti. Le stampanti inkjet richiedono meno assistenza e alcuni modelli sono dotati di sacche di inchiostro ricaricabili che arrivano a supportare la stampa di circa 100.000 pagine, assicurando un’altissima autonomia e minimi fermi-macchina. L’impatto sull’ambiente è bassissimo: niente più rulli e fusori da cambiare periodicamente, niente toner da smaltire. Le sacche e i flaconi occupano pochissimo spazio e non richiedono particolari accorgimenti per essere smaltiti.

La rivoluzione sostenibile parte dalle aziende

Quale sarebbe l’impatto complessivo sull’economia e sull’ambiente, con il passaggio dalla tecnologia laser a quella inkjet? Lo scenario prospettato da Epson è di una diminuzione dei costi fino a 134 milioni di euro per l’Europa. Ma è l’impatto sulla sostenibilità ambientale, più che su quella economica, il vero dato da non sottovalutare. L’utilizzo negli uffici delle stampanti con sacche di inchiostro, infatti, porterebbe in Italia a una riduzione di 43 milioni di Kg di CO2. Il potenziale risparmio energetico annuale stimato è di quasi 133 milioni di kWh. Insomma, una quantità di energia che permetterebbe di alimentare una flotta di 88.000 auto elettriche per un anno. Nel complesso, su scala europea, si prevede invece il risparmio di oltre 1 miliardo di chilowattora nei consumi energetici e una diminuzione di 409 milioni di kg all’anno di emissioni di CO2.

L’impatto del Covid sul boom della stampa inkjet

Con il cambiamento delle abitudini, conseguente alla pandemia, e con l’irrompere improvviso dello smart working in azienda, a crescere, secondo i dati Contex è soprattutto la vendita di modelli di stampanti adatte all’ambiente di casa. A trascinare questo boom sono i dispositivi con serbatoio d’inchiostro, che potrebbero chiudere l’anno con una quota di quasi il 5% in più rispetto al 2019.

Epson nel 2014 è stata la prima a lanciare in Europa e in Italia stampanti inkjet con serbatoi e flaconi, le EcoTank. Adesso è pronta a proporre alle società e a chi lavora da casa uno strumento adatto in termini di efficienza operativa, ma anche sostenibilità economica, praticità e minimo impatto ambientale.

Un cambiamento anche culturale

L’attenzione da parte delle aziende anche per chi lavora a casa è indice di una vera rivoluzione in corso anche da un punto di vista culturale. La stampa inkjet per molto tempo è stata considerata una scelta “atipica” e relegata a mercati di nicchia come la fotografia, la grafica o il tessile. Solo di recente si è cominciato a valutare l’utilizzo della tecnologia inkjet anche per le attività di ufficio.

La tecnologia inkjet è in grado di produrre stampe di qualità professionale grazie a un monitoraggio di forma e volume delle gocce d’inchiostro. Una precisione che, oggi, non impatta sulla velocità e sulla produttività. I modelli più recenti sono fino a tre volte e mezzo più veloci nella stampa della prima pagina rispetto alle stampanti e ai multifunzione laser a colori. I nuovi dati potrebbero rappresentare una trasformazione dei bisogni dei diversi target del settore e la conferma di un trend più generale. Ovvero che l’attenzione alla sostenibilità, sia per le aziende che per i consumatori, non è stata spazzata via dal Covid-19. Anzi i dati sembrano proprio dire il contrario.

Fonte articolo: https://www.digital4.biz/marketing/inkjet-stampa-epson-uffici-green-sostenibilita/

Michele Mattei

Nato a Tivoli nel 1994, dopo il diploma di maturità scientifica si è laureato in Comunicazione Pubblica e d’Impresa e in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo presso la facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione dell’Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Appassionato di storia e di sostenibilità, attualmente scrive articoli per diverse testate e si occupa di volontariato con il Servizio Civile Nazionale in ambito sociale, culturale e ambientale.