Sicurezza e appalti. L’importanza di una “White List” di operatori economici qualificati di M. Mensi

Maurizio Mensi, Professore SNA, Direttore di @LawLab Luiss Guido Carli, membro del Comitato Economico e Sociale Europeo, ha pubblicato alcune riflessioni e proposte su appalti e tecnologie, per un mercato sicuro e competitivo evidenziando l’importanza di un sistema di qualificazione per le imprese, a tutela della sicurezza nazionale. Il pezzo completo é disponibile su Formiche.net

Secondo il Prof. Mensi “Il tema della sicurezza delle forniture, soprattutto quelle digitali e ad elevato contenuto tecnologico, è di grande attualità e rilevanza. Ne sono dimostrazione i termoscanner per il riconoscimento facciale agli ingressi di Palazzo Chigi prodotti e installati da Dahua Technology, società cinese inserita nella Black List degli Stati Uniti per i rischi alla sicurezza nazionale, le telecamere per la videosorveglianza di Hikvision, società anch’essa bandita dagli Stati Uniti, acquistate nel 2017 dal Ministero della giustizia per le sale intercettazioni di numerose Procure italiane, Huawei in partnership con Fastweb nella gara in corso per la rete in fibra di Rai Way.
Questi sono solo gli ultimi casi a sollecitare una riflessione sulle regole seguite per la scelta del contraente nelle gare d’appalto.”

L’articolo evidenzia come “Per i beni ad alto contenuto tecnologico, come nel caso degli apparati 5G, è intervenuta la Commissione europea a fornire elementi utili. Lo ha fatto con la Raccomandazione del 26 marzo 2019 ed il Toolbox del 29 gennaio 2020, evidenziando che le procedure di appalto devono consentire di valutare l’adeguatezza delle offerte sia in base agli elementi tecnici sia ai requisiti strategico-regolamentari degli operatori coinvolti nelle gare, per non compromettere la sicurezza della “supply chain”. Occorre proteggere – secondo la Commissione – le infrastrutture durante l’intero ciclo di vita, compresa progettazione, sviluppo, diffusione, funzionamento e manutenzione. Ciò comporta valutare l’affidabilità dei singoli fornitori e applicare restrizioni mirate per quelli ritenuti ad alto rischio, compresa la loro esclusione, qualora ciò sia necessario per mitigare i rischi per gli asset critici e sensibili.”


In conclusione il prof. Mensi afferma:
“Si tratterebbe in sostanza di fornire alle imprese qualificate un’attestazione per la partecipazione alle gare secondo una procedura assimilabile a quella prevista dal sistema delle SOA (società di attestazione) per gli appalti di lavori pubblici. Tale sistema, basato su procedure standardizzate, garantirebbe il rispetto di requisiti minimi di sicurezza e affidabilità da parte di tutti gli attori del mercato, in modo trasparente e conforme alle regole di concorrenza. Sarebbe vantaggioso sia per le stazioni appaltanti sia per le imprese incluse nella “White List” e tale da accelerare l’espletamento delle procedure di gara.
Sul versante UE, trattandosi di un meccanismo di qualificazione degli operatori, il sistema proposto appare poi in linea con le indicazioni contenute nel Cybersecurity Act sulla certificazione di prodotti e servizi, anticipando altresì per certi aspetti quanto previsto dalle direttive NIS 2 (relativa ad un livello comune elevato di cybersicurezza) e CER (sulla resilienza dei soggetti critici) in corso di adozione.”

Articolo completo su: https://formiche.net/2021/04/white-list-operator-sicuri-appalti/