Attenti a dove ricaricate il cellulare, si richia la sicurezza dei propri dati

Oggi, chi più chi meno, nel corso della giornata, ad un certo momento, si cerca disperatamente una presa elettrica o una porta USB per ricaricare il nostro principale mezzo di comunicazione e intrattenimento: lo smartphone.

Le prese USB nascondo perà un potenziale rischio per i nostri smartphone infatti, oltre che per ricaricare, la porta USB, come noto, può essere utilizzata per trasferire dati (anche a nostra insaputa – meno noto).

Tecnicamente si parla di juice jacking: una tecnica di cyber attacco utilizzato dai malintenzionati per colpire gli smartphone e tutti i dispositivi mobili sfruttando la porta di ricarica USB con lo scopo di accedere a dati riservati dalla memoria interna o installare malware (software con scopi malevoli) di ogni genere.

La tecnica è nota da anni, ma ad accendere un faro nei giorni scorsi è stato nienteméno che il Bureau: https://www.cnbc.com/2023/04/10/fbi-says-you-shouldnt-use-public-phone-charging-stations.html

L’FBI ha evidenziato il pericolo che si corre a ricaricare il proprio smartphone alle prese USB pubbliche di aeroporti e hotel, tanto da arrivare a sconsigliarne l’utilizzo.

I nostri smartphone sono ormai custodi di informazioni personali e segreti che, spesso sono consumati nella realtà, ma hanno memoria solo nel digitale. L’importanza dei dati e il tema del loro valore è stata più volte ripresa dal Prof. Alessandro Alongi e dal Prof. Fabio Pompei nei loro volumi:

Foto di Eugene Brennan da Pixabay