UN SELFIE NELLO SPAZIO!

Un selfie nello spazio! Alla ricerca di viaggi esclusivi presi in prestito dalla fantascienza.

Da fine Ottobre abbiamo modo di sognare col nuovo spot di Chanel firmato dal regista Johan Tenco (che ha già diretto con successo la serie Chernobyl).

La deliziosa attrice Marion Cotillard e l’etoil Jeremie Belingard si regalano sguardi innamorati danzando su una location d’eccezione …il sentimento li porta in uno scenario lontanissimo, bramato da tutti noi comuni mortali come luogo inarrivabile e misterioso: la Luna!

Eppure tale sogno potrebbe inaspettatamente divenire realtà: Virgin Galactic, la space company di Richard Branson, già dai primi mesi del 2020, dà il  via alle prenotazioni per il primo volo suborbitale: il tour One Small Step.

Aspiranti turisti spaziali potranno, a bordo della SpaceShipTwo, in una data ancora da definire, vedere la curvatura della Terra, provare la sensazione dell’assenza di gravità, scrutare il nero dell’Universo fino a scattare selfie da dietro gli oblò!

Potranno alla fine rientrare, sperimentando il sistema di rallentamento “a piuma” installato sulle ali dello spazioplano.

Mille dollari per iscriversi ed un prezzo finale per tasche d’élite…molti facoltosi penseranno che potrebbe valerne la pena.

Parliamo di un’ enorme conquista, anche se parecchio dispendiosa!

Andando a ritroso, ritroviamo prime esperienze di turismo spaziale già nel periodo che intercorre tra il 2001 ed il 2009, quando alcuni passeggeri raggiungono la stazione internazionale a ben 400 km dalla Terra.

Il primo privato ad affrontare un viaggio attorno all’atmosfera terrestre è Dennis Tito che nel 2008 unendosi alla missione Sojuz TM- 32 della NASA, spende in una settimana di permanenza, ben 20 milioni di dollari!

È il 30 Maggio di quest’anno, però, che assistiamo ad un evento davvero straordinario: il razzo privato Crew Dragon dell’agenzia Space X facente capo ad Elon Musk (visionario creatore di Tesla e Pay Pal), con un lancio avvenuto nella leggendaria piattaforma 39A del centro spaziale Kennedy a Cape Carneval (da dove partirono le missioni Apollo e Shuttle), conduce per conto della NASA, in un tempo di 19 ore, due astronauti alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Tutto ciò in  modo automatico, non creando rifiuti spaziali e con un ingente risparmio in relazione alle precedenti missioni.

Tale evento, oltre a restituire all’America il ruolo di protagonista nello spazio, regala nuovo impulso al turismo spaziale.

Il pubblico, infatti, assiste all’arrivo di astronauti con indosso tute minimali e dal taglio aderente (Spaceman Suite) disegnate dalla celebre costumista Hollywoodiana José Fernandez e vede nella navicella, esclusivamente tre grandi schermi su cui imprimere leggeri tocchi, senza l’ausilio di nessuna complicata cloche!

Il messaggio veicolato da Elon Musk è chiaro: in futuro ricchi privati senza competenze astronomiche, potranno essere trasportati in orbita in modo automatico !

Ed è un messaggio che trova già numerosi estimatori tra chi, da queste intuizioni, intende fare del business.

Online, ad esempio, possiamo accedere a quella che si presenta come prima piattaforma di prenotazione di viaggi nello spazio: One Small Step for the Hotel.com!

Si prova ad immaginare come possa essere un albergo fuori dal pianeta Terra, tra droni al check in, camerieri robot e camere dal design degno di un film di fantascienza…ma Hotel.com non si è fermato qui!

Ha infatti creato un contest dove si cercano persone in possesso di un “legal first, middle or last name” dedicato ai vari pianeti, utilizzando questo stratagemma per invitare chiunque volesse cimentarsi nella creazione di hotel nello spazio, a diventare suo partner per gestirne le prenotazioni!

Qualcuno ci sta davvero pensando….la startup Axiom Space, ha in progetto di aprire la prima stazione spaziale commerciale a partire dalla seconda metà del 2024, con un costo a biglietto che sarà di circa 50 milioni di dollari.

L’ hotel viene immaginato come una specie  di “cabina simile a un nido a zero gravità con viste senza ostacoli della Terra” e vi si potrà soggiornare fino ad un massimo di 30 giorni, ma anche svolgere attività quali spot pubblicitari o produzione di oggetti.

Sembrerebbe proprio che l’uomo qualunque (ma con le tasche piene) possa iniziare il conto alla rovescia… perché, in fondo, come dice Roy McBride nel film Ad Astra noi uomini “siamo dei divoratori di mondi”!

Articolo di Monia Strazzeri.

Foto di pizar_kestrap liberamente tratta da Pixabay