Deloitte: svolta “green” dei bilanci delle quotate

La società di consulenza Deloitte analizza i bilanci di 226 società quotate per testare il livello di sensibilità sul tema cambiamento climatico in Borsa Italiana. Nel 42% dei casi le relazioni finanziarie analizzate includono un’informativa climate, ossia quattro su dieci parlano di cambiamento climatico

Il cambiamento climatico entra nei bilanci delle società quotate. È quanto emerge dallo studio di Deloitte che analizza i bilanci di 226 società quotate in Borsa Italiana. Il 42% delle relazioni finanziarie analizzate, infatti, include un’informativa climate, seppur con livelli di dettaglio molto diversificati tra loro; mentre il 58% delle relazioni finanziarie non evidenzia alcuna informativa.

«Dallo studio condotto traspare un buon grado di consapevolezza, soprattutto per le società appartenenti a settori caratterizzati da fattori di rischio più rilevanti, rispetto al fatto che il climate change costituisca un elemento rilevante nel contesto dei rischi aziendali. E in quanto tale necessiti di essere incorporato nella strategia di gestione dei rischi e quindi nella relativa informativa di bilancio». Spiega Stefano Dell’Orto, Audit & Assurance Leader di Deloitte.

«Il processo è certamente nelle sue fasi iniziali e in corso di evoluzione ma il fatto che più del 40% delle relazioni finanziarie annuali affrontino, seppur con livelli di approfondimento significativamente diversi, la tematica, è indice che il processo è stato avviato. E che la necessaria consapevolezza, richiamata in precedenza, è crescente tra i preparers. Nei prossimi anni ci aspettiamo importanti cambiamenti e impatti significativi per le società; e conseguentemente per i loro bilanci sia in termini di assunzioni sottostanti le stime sia in termini di articolazione e trasparenza dell’informativa fornita».

Sintesi della ricerca

Nello svolgimento dell’analisi, Deloitte si è focalizzata sulla presenza di informativa in merito al climate change; sulla collocazione all’interno della relazione finanziaria annuale; sul livello di approfondimento “dell’informativa fornita”. Questo prendendo a riferimento anche i principi della Task Force on Climate-Related Financial Disclosures.

Emerge chiara la correlazione tra la presenza di informativa e il settore di appartenenza delle società. Si ha una netta evidenza di come il settore e quindi il business costituiscano il driver più rilevante. L’analisi mostra un sostanziale equilibrio fra società industriali e società finanziarie. In particolare il computo evidenzia che circa il 42% delle entità industriali ha fornito informativa, percentuale di fatto del tutto analoga nel contesto delle società operanti nell’ambito dei servizi finanziari.

Fonte Immagine: Comunicato Stampa Deloitte

Michele Mattei

Nato a Tivoli nel 1994, dopo il diploma di maturità scientifica si è laureato in Comunicazione Pubblica e d’Impresa e in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo presso la facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione dell’Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Appassionato di storia e di sostenibilità, attualmente scrive articoli per diverse testate e si occupa di volontariato con il Servizio Civile Nazionale in ambito sociale, culturale e ambientale.