Affrontare la transizione all’elettrico: un’intervista con l’ingegnere Luca Regoli

Abbiamo intervistato l’ingegner Luca Regoli, esperto di innovazione e telecomunicazioni nonché docente universitario.

Secondo lei, abbiamo le infrastrutture necessarie per supportare un rapido cambio di tecnologia?

Luca Regoli: Devo sottolineare che la transizione verso i veicoli elettrici è un obiettivo importante per ridurre l’inquinamento e mitigare i cambiamenti climatici. Tuttavia, è vero che ci sono alcune sfide infrastrutturali da affrontare. Concentrare le fonti inquinanti in pochi punti, come le centrali di produzione, può essere vantaggioso, ma dobbiamo considerare le conseguenze di un tale approccio.

Ad esempio, se consideriamo le autostrade, è vero che le colonnine di ricarica elettrica richiedono più tempo per un pieno rispetto al rifornimento di benzina tradizionale. Ciò implica che sarebbe necessario un numero maggiore di colonnine per servire lo stesso numero di veicoli. Questo richiederebbe una notevole quantità di energia, creando la necessità di elettrodotti e di adeguamenti delle reti elettriche.

Inoltre, la questione dell’approvvigionamento energetico diventa cruciale. L’energia elettrica per alimentare un grande numero di veicoli elettrici dovrebbe provenire da fonti sostenibili. Sebbene l’energia solare possa essere una soluzione, potrebbe richiedere un notevole numero di centrali nucleari per sostenere una transizione su vasta scala.

Quindi, secondo lei, quanto tempo ci vorrà per affrontare tutte queste sfide e raggiungere una transizione ordinata verso i veicoli elettrici?

Luca Regoli: È difficile stimare con precisione il tempo necessario per affrontare queste sfide e attuare una transizione completa verso i veicoli elettrici. È un processo complesso che richiede una pianificazione attenta e interventi significativi, non solo nell’ambito dei veicoli, ma anche per quanto riguarda la produzione e il trasporto di energia.

Inoltre, è necessario considerare il cambiamento del modello di proprietà dei veicoli. Non tutti abitano in centro città e devono raggiungere i mezzi pubblici, quindi bisogna trovare soluzioni per i micro spostamenti quotidiani verso e dagli assi di trasporto pubblico.

Un esempio interessante è l’esperienza di alcune città, come Zurigo in Svizzera, che hanno adottato politiche di vita sostenibile basate su un consumo energetico limitato a 2000 watt al giorno per persona. Questo tipo di approccio richiede l’approvazione e la partecipazione attiva della popolazione.

In conclusione, per affrontare con successo la transizione verso i veicoli elettrici, è necessario un piano di riconversione e adattamento ben studiato, che includa interventi significativi sulle centrali di produzione energetica e sul sistema di trasporto. Sia che si opti per veicoli di proprietà o a noleggio, la questione della ricarica delle batterie e i costi logistici ad essa associati richiederanno ulteriori soluzioni.